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In questa guida ho raccolto alcuni degli elementi più comunemente fraintesi della SEO semantica, ovvero entità, argomenti e parole chiave, con l’obiettivo di fare chiarezza in merito ad essi e al loro importante ruolo all’interno di una strategia di contenuti SEO efficace.
Qual è la differenza tra entità, argomenti e parole chiave?
Una delle aree di confusione più comuni che ho riscontrato quando si parla di entità è la differenza tra parole chiave, argomenti (topic) ed entità.
Poiché le entità, le parole chiave e gli argomenti sono elementi intrecciati nel vasto panorama della SEO, spesso può essere difficile distinguere veramente ogni definizione.
Ma andiamo con ordine. ☺
Entità
Sono i concetti fondamentali del contenuto.
A livello base, le entità possono essere sostantivi singolari, come “torta al limone” o “iPhone“.
Ma possono anche rappresentare concetti con nomi più complessi, come eventi come “Giochi olimpici” o luoghi come “Monte Everest“.
Nel quadro semantico della SEO, le entità sono concetti unici e identificabili, coerenti in diversi testi o contesti.
Non sono legate a frasi specifiche, ma rappresentano idee più ampie.
All’interno di una frase chiave come “ricetta di una deliziosa torta al cioccolato“, “torta al cioccolato” è l’entità.
Su scala più ampia, per un sito web di recensioni relativa alla tecnologia, entità come “smartphone“, “laptop” e “gadget” guidano i temi generali, segnalando ai motori di ricerca l’argomento principale.
Parole chiave
Le parole chiave sono le frasi o i termini specifici che gli utenti digitano in un motore di ricerca.
Sono il ponte tra l’intento dell’utente e il contenuto che sta cercando.
Le parole chiave possono racchiudere una o più entità, riflettendo ciò che gli utenti cercano.
Ad esempio, mentre “iPhone” è un’entità, una parola chiave che la racchiude potrebbe essere “recensione iPhone 14 Pro Max“.
Argomenti (Topic)
Gli argomenti sono aree tematiche o categorie che racchiudono una o più entità.
Pensate a un argomento come a un cappello sotto il quale possono risiedere più entità.
Ad esempio, sotto l’argomento “Tecnologia per le smart home“, le entità potrebbero includere “Google Nest Hub“, “termostati intelligenti” e “sicurezza IoT“.
Ecco una sintesi delle loro principali differenze:
Ambito di applicazione
- Gli argomenti sono ampi e possono comprendere più entità e persino diverse parole chiave.
- Le entità sono più specifiche e mirate.
- Le parole chiave sono i termini di ricerca specifici relativi a entrambi.
Relazione gerarchica
- Le entità rientrano solitamente negli argomenti.
- Le parole chiave possono corrispondere a entità o argomenti, o talvolta a entrambi.
SEO
- Gli argomenti (topic) guidano la vostra strategia di contenuti più ampia.
- Le entità aiutano a focalizzare e perfezionare la strategia.
- Le parole chiave servono come target per le query di ricerca effettive.
Intersezione
- Gli argomenti possono essere utilizzati per formare cluster di contenuti.
- Le entità e le parole chiave servono a perfezionare e specificare il contenuto di questi cluster.
Intento dell’utente
- Gli argomenti guidano l’utente nel suo percorso informativo.
- Le entità forniscono risposte specifiche.
- Le parole chiave possono essere create per soddisfare le richieste specifiche degli utenti.
Reti semantiche (nel contesto della SEO)
- Gli argomenti servono spesso come nodi di reti semantiche che collegano entità correlate.
- Le parole chiave servono come percorsi che conducono gli utenti a quei nodi.
La relazione tra argomenti e parole chiave si manifesta nel modo in cui le parole chiave aiutano a delineare i vari aspetti di un determinato argomento.
In una strategia di contenuti ben strutturata, le parole chiave che si intendono utilizzare dovrebbero rientrare naturalmente nell’ambito degli argomenti scelti.
In questo modo si garantisce che i contenuti siano pertinenti e completi e che soddisfino una serie di intenti dell’utente legati all’argomento.
In sostanza, gli argomenti servono come temi generali che guidano la portata e la direzione dei contenuti, fornendo un focus di alto livello.
Le entità rendono ancora più preciso questo focus, fornendo ai motori di ricerca come Google una lente per comprendere l’essenza centrale dei vostri contenuti, sia a livello micro che macro.
Le parole chiave, invece, affinano e approfondiscono le sfaccettature specifiche dei vostri argomenti generali, rendendo i vostri contenuti scopribili dagli utenti con particolari query correlate a tali argomenti.
In che modo le entità influenzano la ricerca di parole chiave?
In passato, le strategie SEO si basavano sulla ricerca di parole chiave, concentrandosi principalmente sulla difficoltà delle stesse e sul loro volume di ricerca.
Gli specialisti miravano a posizionarsi per i cosiddetti “low hanging fruits”, ossia i termini di ricerca poco competitivi, prima di passare a parole chiave più sfidanti.
Sebbene efficace in passato, questo approccio è diventato poco ottimale a causa dell’evoluzione degli algoritmi di ricerca.
Oggi, una metodologia incentrata sulle parole chiave rischia di creare argomenti disgiunti all’interno di un sito web, compromettendo lo sviluppo della sua autorità topica.
Immaginate che tutti gli argomenti occupino uno spazio fisico in cui alcuni di essi sono vicini mentre altri sono lontani.
In questo spazio, “scarpe da bowling” sarebbe più vicino a “bowling” che a “serate divertenti con la famiglia” – tuttavia, “serate divertenti con la famiglia” potrebbe non essere troppo lontano.
È così che i modelli linguistici avanzati percepiscono il linguaggio.
Generano rappresentazioni grafiche per discernere la rilevanza topica.
Se il vostro sito ha una struttura di argomenti sparpagliata, che salta da un argomento vagamente correlato a un altro (come nel caso del targeting di parole chiave ad hoc), Google potrebbe avere difficoltà nel decifrare l’intento principale del vostro sito.
Questo potrebbe portare a un calo del ranking o semplicemente all’incapacità di essere competitivi per le parole chiave che contano davvero per la vostra azienda/business.
Sebbene puntare su parole chiave a basso impatto sia ancora possibile, non è detto che un sito web diventi un’autorità in una nicchia specifica.
Per ottimizzare i contenuti per la SEO “moderna”, dobbiamo considerare due aspetti fondamentali:
Densità dell'argomento
Il vostro obiettivo dovrebbe essere quello di coprire contenuti vicini e di farlo meglio di qualsiasi concorrente.
È quindi fondamentale studiare la concorrenza.
Determinate in quale sotto-nicchia del vostro settore potete distinguervi dagli altri.
Chiedetevi: siete davvero in grado di essere l’esperto di riferimento per gli argomenti relativi al vostro ambito/settore?
Aspetti logici del soggetto
Creare contenuti che si allineino naturalmente agli obiettivi del sito è fondamentale per avere successo nella SEO.
Capita che i professionisti SEO amplino eccessivamente la portata dei loro contenuti o impieghino strumenti di IA per coprire ogni possibile angolo del loro argomento, mancando completamente il bersaglio.
Per esempio, immaginate un sito incentrato sull’argomento “Allenamenti con Kettlebell per principianti“.
L’aggiunta di un articolo sulla storia del design dei kettlebell, per quanto interessante, potrebbe non giovare direttamente al target del sito, che è alla ricerca di consigli per l’allenamento.
La SEO delle entità (entity SEO) non è un lasciapassare per trattare ogni argomento sotto il sole.
È imperativo dare priorità ai contenuti che risuonano con gli obiettivi principali del vostro sito e che si allineano con la comprensione di Google delle vostre competenze.
In altre parole, prima di addentrarvi nelle sfumature del design dei kettlebell, assicuratevi di aver già coperto le basi che il vostro pubblico target sta cercando.
Espandetevi ad argomenti più ampi solo quando avrete constatato che il motore di ricerca vi considera un esperto nella vostra sotto-nicchia (questo è solitamente osservabile tramite l’analisi della performance dei contenuti in Google Search Console).
Ricordate: Affermarsi come autorità topica è una sfida in continua evoluzione. Il successo dipende da una ricerca approfondita, che individui i sotto-argomenti pronti per essere esplorati più a fondo – aree che altri potrebbero aver trascurato.
Altrettanto fondamentale è identificare i cluster di contenuti all’interno dei domini dei concorrenti, non solo per replicarli ma per migliorarli.
Infine, è bene tenere d’occhio anche il profilo dei backlink dei competitor.
La valutazione in merito alla vostra capacità di eguagliare o addirittura superare i fattori esterni di ranking è fondamentale per una strategia realistica.
Che cos'è una mappa topica?
Come abbiamo detto in precedenza, in passato la SEO era spesso sinonimo di ricerca di parole chiave (keyword research), che – generalmente – costituiva la prima fase di una strategia SEO.
Il metodo utilizzato era redigere liste infinite di parole chiave ad alti volumi di ricerca e bassa concorrenza, al fine di selezionare parole chiave ad alto potenziale (“facili” da aggredire), creare contenuti basati su di esse e ripetere il processo fino ad esaurire la lista.
E non si badava molto al fatto che le parole chiave fossero effettivamente rilevanti e semanticamente connesse fra di loro.
L’idea era quella di costruire una base di contenuti posizionati e poi passare lentamente a parole chiave più difficili.
Questo approccio era in definitiva incentrato sulle parole chiave.
L'approccio cluster-centrico
Una strategia SEO moderna dovrebbe concentrarsi sui “topic cluster” e, nello specifico, sulle mappe topiche.
Le mappe topiche sono uno strumento fondamentale per la SEO, che aiuta a visualizzare e pianificare meglio la strategia dei contenuti.
Una mappa topica è essenzialmente una rappresentazione visiva del vostro argomento principale e del modo in cui si collega ai vari sotto-argomenti.
Pensate ad una sorta di mappa mentale.
Al centro di questa mappa c’è l’argomento principale, ovvero il tema generale su cui si concentra il sito.
Da questo nodo centrale si diramano sotto-argomenti correlati, che fungono da pilastri a sostegno dell’argomento principale.
Ogni sotto-argomento può essere ulteriormente suddiviso in temi specifici o in sfaccettature ancora più ristrette, fornendo una struttura stratificata e organizzata ai vostri contenuti.
Immaginate che l’argomento centrale sia il “Basket“.
Da qui nascono rami come “Tattiche di difesa nel basket“, “Attrezzature per il basket” e “Squadre NBA“.
Sotto il tema “Tecniche di difesa nel basket“, avrete a disposizione “Difesa a zona nel basket“, “Dribbling” e altro ancora.
Le parole chiave svolgono poi una funzione di supporto e suggeriscono gli angoli del contenuto e l’intento dell’utente.
Invece di concentrarsi sulle singole parole chiave, ora si guarda ai cluster, ovvero a gruppi di contenuti correlati.
Questi cluster consentono di creare un quadro completo di un argomento, rendendo il vostro sito un punto di riferimento unico e forte per il pubblico target.
Quando si valutano la concorrenza e il volume, l’attenzione si sposta dalle singole parole chiave a questi cluster, guardando al potenziale aggregato piuttosto che alle singole keyword.
In questo caso, l’attenzione si concentra sull’analisi del panorama dei cluster di contenuti della concorrenza e sulla ricerca di aree in cui è possibile superare i loro cluster anziché le loro parole chiave.
I vantaggi di pensare per cluster
Questo passaggio dalle parole chiave ai topic cluster offre molteplici vantaggi:
Profondità e ampiezza
- Coprendo argomenti correlati sotto un unico ombrello, si forniscono sia approfondimenti che un’ampia panoramica, rispondendo ai diversi intenti degli utenti.
Autorità
- Un approccio a grappolo segnala ai motori di ricerca che non si sta solo sfiorando la superficie. Vi state immergendo in profondità, affermando la vostra autorità in una nicchia. Ciò induce i motori di ricerca a posizionare il vostro sito più in alto, spesso per termini per i quali avete fattori esterni più deboli rispetto alla concorrenza.
Flessibilità
- I cluster consentono una più facile espansione dei contenuti. Se all’interno di un cluster emerge una nuova tendenza, è possibile integrarla senza interrompere la struttura del sito.
Gli strumenti di clusterizzazione delle parole chiave possono essere un’arma vincente nella costruzione delle mappe topiche.
Aiutano a identificare quando una parola chiave merita una pagina tematica a sé stante o se si adatta meglio a un argomento più ampio.
In sostanza, il vecchio approccio consisteva nel selezionare parole chiave valide e sfruttare il loro successo per far progredire la SEO.
Il nuovo approccio consiste nel selezionare gruppi di contenuti per stabilire la vostra autorevolezza.
Se fatto correttamente, si può innescare un aumento dell’autorità topica e in qualche modo mitigare anche la necessità di fattori SEO esterni (backlink).
Come si effettua l'ottimizzazione on-page nel paradigma delle entità?
Ora che abbiamo visto come le entità possono essere inserite nella strategia di alto livello e nella roadmap dei contenuti attraverso le mappe topiche, esaminiamo l’implementazione pratica delle entità all’interno di un sito.
SEO on-page ed entità: Cos’è cambiato?
Se vi occupate di SEO da tempo, un cambiamento notevole nel rapporto delle query di Google Search Console è che le vostre pagine spesso si posizionano per parole chiave non direttamente menzionate nel loro contenuto.
Le entità e il knowledge graph hanno trasformato la comprensione del linguaggio da parte di Google.
In precedenza, i risultati di ricerca mostravano prevalentemente le pagine che menzionavano esplicitamente una parola chiave.
Ma ora, con la comprensione più approfondita fornita dalle entità, Google attinge da un bacino più ampio, prendendo in considerazione le pagine che affrontano argomenti in una sfera correlata.
Questo porta Google a favorire contenuti più completi.
Questo cambiamento ha introdotto quelle che vengono definite “pagine di autorità”. Si tratta di pagine ricche di contenuti e sature di relazioni tra entità, progettate per rispondere a molte potenziali domande degli utenti.
Queste pagine aggregano l’essenza di ciò che in precedenza richiedeva diverse pagine.
Nello sviluppo di queste pagine, gli strumenti di AI possono essere determinanti.
La procedura fondamentale prevede alcuni passaggi chiave:
- In primo luogo, utilizzate strumenti o metodi come TF-IDF (Term Frequency-Inverse Document Frequency), RAKE (Rapid Automatic Keyword Extraction) o tecniche di estrazione di parole chiave per estrarre frasi o entità di parole chiave cruciali da articoli che già dominano le SERP organiche nel vostro settore di riferimento. Questa fase è fondamentale perché aiuta a stabilire l’argomento e i termini minimi che Google considera essenziali per il posizionamento in quel particolare spazio tematico.
- Una volta identificata questa linea di base, l’obiettivo successivo non deve essere solo quello di eguagliare gli articoli più completi in termini di entità e parole chiave, ma di superarli introducendo nuove relazioni tra entità o sfaccettature dell’argomento che non sono state ampiamente trattate. L’idea è quella di offrire un articolo più completo e approfondito, che aggiunga valore al di là di ciò che è attualmente disponibile, aumentando così le possibilità di essere considerati dai motori di ricerca come un’autorità sull’argomento.
Questi concetti e strumenti vengono esplorati in modo più approfondito in questo articolo, dove vengono analizzati i dettagli di come massimizzare la propria autorità topica nel panorama SEO.
Che ruolo ha lo Schema markup nella SEO delle entità?
Il concetto di entità è cruciale nel mondo della SEO e serve come punto di riferimento per la strutturazione dei contenuti.
Sfruttare il markup Schema per evidenziare queste entità può fornire ai motori di ricerca una comprensione ancora più chiara dell’argomento e del contesto della pagina.
Schema è uno strumento ancora sottoutilizzato nella comunità SEO.
Mentre molti si attengono a configurazioni generiche, opzioni personalizzate come lo “Mentions schema” possono migliorare notevolmente il modo in cui Google comprende i vostri contenuti.
Il “Mentions schema” consente di specificare cosa o chi viene menzionato nella pagina e può anche collegare a fonti autorevoli come Wikipedia per una maggiore chiarezza.
Ecco come implementarlo.
Fase 1: identificare l’entità principale
Prima di iniziare a implementare il markup schema, è necessario identificare l’entità o le entità principali attorno alle quali ruotano i contenuti.
Ad esempio, se state scrivendo una guida completa sulla “Dieta mediterranea”, la vostra entità principale è “Dieta mediterranea”.
Passo 2: utilizzare lo schema delle menzioni
Utilizzare il “Mentions schema” per specificare entità aggiuntive correlate all’entità principale.
Ad esempio, se si parla di Dieta mediterranea, si possono citare entità come “olio d’oliva”, “pesce” e “esercizio fisico”.
{
“@contesto”: “http://schema.org/”,
“@tipo”: “Article”,
“mentions”: [{
“@tipo”: “Thing”,
“nome”: “Olio d’oliva”
},
{
“@tipo”: “Thing”,
“nome”: “Pesce”
},
{
“@tipo”: “Thing”,
“nome”: “Esercizio fisico”
}]
}
Passo 3: Usare “SameAs” per le fonti autorevoli
Quando si citano altre entità, utilizzare l’attributo “SameAs” per collegarsi alle loro fonti autorevoli, come le pagine di Wikipedia o gli studi scientifici.
{
“mentions”: {
“@tipo”: “Cosa”,
“nome”: “Olio d’oliva”,
“sameAs”: “https://en.wikipedia.org/wiki/Olive_oil”
}
}
Fase 4: Visualizzazione con gli strumenti
Strumenti come Schema Zone possono aiutarvi a visualizzare la struttura del vostro schema markup.
Inserite la vostra URL per vedere se lo schema evidenzia correttamente le entità principali e quelle correlate.
Fase 5: Test e monitoraggio
Utilizzate lo strumento Schema Testing di Google per assicurarvi che il markup sia stato implementato correttamente.
Successivamente, monitorare le prestazioni del sito per analizzarne l’impatto.
Implementando consapevolmente il markup schema per delineare le entità all’interno dei vostri contenuti, li renderete più comprensibili ai motori di ricerca e aprirete la strada a migliori prestazioni SEO.
È un passo essenziale per rendere i vostri contenuti non solo leggibili ma anche pienamente “comprensibili” ai motori di ricerca.
Cosa sono le reti semantiche e come si costruiscono?
Abbiamo visto come l’importanza di una strategia SEO moderna e ben strutturata non possa essere sottovalutata, soprattutto perché gli algoritmi dei motori di ricerca continuano a evolversi.
Sebbene le mappe topiche forniscano un quadro iniziale che definisce i cluster di contenuti su cui concentrarsi, esse non sono altro che l’inizio.
Le reti semantiche di contenuti sono un ulteriore step – raffinato e olistico – che unisce le molteplici sfaccettature dei vostri contenuti in un insieme unificato.
Che cos'è una rete semantica di contenuti?
Una rete semantica di contenuti è un modo sofisticato per strutturare e interconnettere i contenuti del vostro sito web al di là di pagine isolate e parole chiave solitarie.
Si tratta di un modello organizzativo che funge da tabella di marcia per l’interconnessione dei contenuti.
Piuttosto che contrassegnare pagine autonome o singole parole chiave, si tracceranno cluster di contenuti interconnessi, di solito sotto forma di link interni e relazioni gerarchiche.
Come si basa sui modelli tradizionali?
Se conoscete il modello “hub and spoke“, troverete delle analogie.
In questo modello potenziato, i temi centrali o “hub” fungono da punti di ancoraggio, con i relativi sottotemi o “raggi” che si diramano.
Ciò che lo distingue è l’attenzione alla logica e all’accessibilità, per garantire che sia gli utenti che i motori di ricerca possano comprendere facilmente l’architettura e il flusso dei contenuti.
Perché le reti di contenuti semantici sono importanti?
Nell’attuale panorama SEO, i motori di ricerca come Google si stanno spostando da un’attenzione ristretta al numero di parole chiave a una comprensione più ampia del contenuto, del contesto e delle relazioni semantiche.
Una rete di contenuti semantici vi aiuta ad adattarvi a questo panorama avanzato, garantendo che i vostri contenuti non solo siano facilmente scopribili, ma che risuonino anche con questo nuovo livello di comprensione dei motori di ricerca.
Adottando questo approccio, non solo creerete un sito web ottimizzato per la ricerca.
State costruendo una rete di contenuti logicamente interconnessi che migliora l’esperienza dell’utente e si allinea perfettamente con le capacità intelligenti e semantiche dei moderni motori di ricerca.
Questo è il futuro della SEO, un futuro in cui chiarezza, coerenza e connettività regnano sovrane e costituiscono la chiave per il successo nel lungo periodo.
Privilegiare le entità e le relazioni semantiche nella SEO
Nella SEO, siamo passati da un approccio incentrato sulle parole chiave a una visione interconnessa e olistica che comprende entità, argomenti e la relazione semantica tra di essi.
Le entità, essendo concetti fondamentali all’interno dei contenuti, aiutano i motori di ricerca a comprendere il contesto e l’essenza di una pagina al di là della semplice ripetizione di parole chiave.
Quando si passa a questa comprensione arricchita, diventa evidente l’importanza di creare delle mappe topiche e delle reti semantiche di contenuti.
Si tratta di strategie per allinearsi meglio alla natura in evoluzione dei motori di ricerca e, di conseguenza, migliorare l’esperienza degli utenti.
Un web di contenuti coerente e logico è il presente ed il futuro della SEO.
Riconoscere e sfruttare questo cambiamento può aprire la strada a esperienze online più significative per le persone, e più utili per le aziende.
CHI SONO
Mi chiamo Sara.
Sono Consulente SEO dal 2013.
Mi appassiona aiutare le aziende e le organizzazioni non-profit a far crescere la propria visibilità organica (ovvero non legata a dinamiche pubblicitarie a pagamento) attraverso i canali digitali, in particolare attraverso la ricerca su Google.
Quando non sono concentrata nell’aiutare i miei clienti, mi dedico a testare nuovi impasti per la pizza napoletana, leggere (soprattutto saggistica), sciare o fare escursioni sulle meravigliose Dolomiti.
Se vuoi conoscermi meglio e scoprire le aziende e realtà che ho potuto supportare nel corso della mia carriera, ti invito a visitare il mio sito web.